sabato 17 dicembre 2016

INTERVISTA A KARIN BONAZZA E GIUSEPPINA SIRUGO

Musica nell’aria oggi per il salottino libroso, la musica armoniosa e delicata dei versi poetici, grazie a  Giuseppina e Karin. Due fantastiche donne accomunate da una grande passione: la poesia.

Giuseppina Sirugo è siciliana, donna dinamica e vitale, moglie e mamma.
Laureata in scienze della Formazione e dell’Educazione,
lavora come assistente presso le scuole a stretto contatto con i ragazzi sordomuti.
Ama le tradizioni, la natura e gli animali.
Karin Bonazza è dell’Emilia Romagna , single solare e frizzante.
E’ una’artista a 360*: si dedica al ricamo e cucito,
da nuova vita a mobili e oggetti con il restauro,
realizza fiori e bonsai di perline.
Ama viaggiare, leggere,e coccolare i suoi due cuccioli: 
un cane e un gatto ai quali è molto affezionata.

Entrambe attratte dalla poesia, sin da bambine, 
riversano su fogli di carta emozioni e sentimenti  provati,
donano musicalità alle parole,
regalano versi che viaggiano da cuore a cuore. 
Conosciamole…

-Come e quando è nato l’amore per la poesia?
G:Per la poesia in generale da sempre, fin dalla scuola materna, mi affascinava il suono delle rime, anche se allora non sapevo cosa fossero. Lo scrivere poesie durante l’adolescenza, era uno sfogo di emozioni, rabbia, angoscia, che  accomunano tutti gli adolescenti.
K: Credo di aver  sempre amato la poesia, ma a scriverle ho iniziato, nel 1993. 

-Perché la poesia e non il romanzo?
G:La poesia penso che sia innata, sono sensazioni e immagini che già dalla nascita ci accompagnano. Essa prende vita vera quando impari a scrivere. La poesia è istintiva, la metti subito nero su bianco in qualsiasi momento essa si manifesti. Il romanzo è più complesso, non è immediato, è riflessivo, pensato, strutturato.
K: Non lo so, un bel giorno sono arrivata al limite della sopportazione, non sapevo come far sentire la mia voce, il mio dolore, le mie frustrazioni. Ho preso un quaderno ed ho iniziato a scrivere, ed è uscita una poesia ” A volte”,  da allora non ho più smesso. Ho provato a scrivere un romanzo, ne ho tre iniziati e mai finiti. La poesia è… che dire, la poesia dice tanto in poche righe.

-Cosa trasmettono i tuoi componimenti?
G:Non saprei, dovremmo chiedere a chi legge cosa prova. Io ho cercato di cogliere un po’ tutto: amore, solitudine, paure, le diverse situazioni sociali.
K: In ogni mia poesia ci sono io, il mio cuore, i miei sentimenti  belli e brutti. Ogni poesia parla di me, della mia vita, di chi sono e vorrei essere. Attraverso la poesia metto a nudo la mia anima.

-Le tue poesie prendono vita dal cuore o dalla mente?
G:Il compositore scrive la musica e il paroliere, ascoltandolo, sviluppa immagini che tramuta in parole. Questo vale anche nella poesia, partecipano entrambi, il cuore da l’imput alle emozioni e alle sensazioni; il cervello da l’out alle immagini e alle parole.
K: Decisamente il cuore.

-Il poeta che più ti ha emozionato?
G: Hikmet “Il più bello dei nostri mari è quello che non navigammo…”
K: Non c’è un poeta che mi abbia emozionato in particolare, direi che ci sono poesie, che mi hanno emozionata. Alcune di Shakespeare, altre di Hikmet, Merini.

-Una frase  per descriverti ?
G: Non tutto appare come è … e non tutto è come  appare. 
K:  Mi ritengo peggiore degli altri, ma quanti in realtà sono migliori di me?

-Cosa pensi di te stessa?
G: dovrei pensare più a me stessa e meno a ciò che gli altri pensano di me. 
K: Penso di avere scarsa stima di me stessa, ma posso dire che sono testarda, se mi  punto su qualcosa non c’è verso che cambi idea, irremovibile. Ho molta manualità, sono iperattiva, devo sempre avere qualcosa da fare. Sono fifona, coraggio zero, ma sempre pronta a difendere i più deboli.

-Un sogno nel cassetto?
G: Uno? Tanti sempre tanti, sono il carburante della vita. Open up your dreams !
K: Pubblicare un’antologia di tutte le mie poesie e riuscire finalmente a completare i miei tre romanzi. Voglio fare la scrittrice, lo desidero da quando ho letto “Piccole donne” in prima elementare. 

Le loro poesie sono pubblicate nel XIII volume della collana “Navigare”: una raccolta di poesie che racchiude il talento di poeti emergenti. 
Un piccolo sogno  diventato  realtà.

Ecco due delle poesie presenti nella raccolta:

“E’ bello vivere” di Karin, un inno alla vita come lo definisce la stessa autrice 


“Tu e il tuo tempo” di Giuseppina, uno sguardo  ai ragazzi che seguono falsi miti. 

Godere della vostra compagnia  è stata una gioia, ci avete  insegnato che ogni parola si veste di sentimento, cambia colore, illumina il cuore, se accostata alle altre con fantasia e amore .
Il mio Grazie vi giunga con i magnifici versi della Merini
“La casa della poesia non avrà mai porte”
Che le vostre poesie possano librarsi nell’aria e volare alto.
Mary cannata

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