domenica 20 maggio 2018

INTERVISTA A CINZIA DEL BIGALLO




Cinzia Del Bigallo Fieri. Moglie e madre di due figli, lavora come dipendente pubblica presso la Provincia di Pisa. Nasce a Rosignano Marittimo (LÌ) nel 1965.
Da sempre buona lettrice, ha spesso sognato di scrivere a sua volta, ma ha accantonato, questa passione per concentrarsi sulla famiglia. In un particolare periodo della vita, per non soccombere a un evento demoralizzante, prende il coraggio a due mani e scrive il suo primo romanzo, “Tu che sussurri alla mia Anima”, speranzosa che dalla lettura delle sue pagine scaturisca, nelle lettrici e nei lettori, un breve momento di riflessione su come ognuno di noi vuole vivere la propria vita, perché questa è un dono non richiesto, come o con chi viverla è una scelta. 

Conosciamola meglio...

1 Cosa vede Cinzia allo specchio?
Vedo una donna di 53 anni con qualche ruga, qua e la, fili di capelli bianchi e le ciglia ingrigite più dei capelli, ma oltre a questi aspetti esteriori di me, vedo nei miei occhi molta malinconia e nostalgia di persone che non ci sono più e che sono una parte profonda di me. Vedo sicurezza, conquistata con fatica, con molte lacrime e con notti insonne a pensare come superare momenti difficili di moglie e madre. Vedo, riflesso allo specchio, la mia foto del giorno del matrimonio e a mala pena mi riconosco, avevo voglia di andare via, di fuggire da quel nido e di cominciare una vita nuova, solo mia con colui che avevo scelto. Ora, con il senno del poi, mi godrei molto di più quel giorno, ma soprattutto, la vicinanza dei miei genitori, tanto da rimandare il più possibile, l’allontanamento dalle loro braccia protettrici.

2 Cosa pensa Cinzia/donna del Cinzia/ scrittrice? E viceversa?
Come donna penso che ho ancora molto da imparare e questo vale come autrice. Non mi riesce scindere le due parti di me, quella di moglie, madre e donna di famiglia, con l’autrice di un romanzo, perché, in quelle pagine, anche se c’è molta fantasia, nel profondo ci sono io. Questo, forse, è il motivo per cui, ancora, non mi sento pronta per iniziare la seconda parte, sono troppo legata, sia emotivamente che sentimentalmente, al primo volume, e non mi vergogno a dire, il legame intrecciato e curato nei tre anni che ho messo per scriverlo, è più forte delle due gravidanze che ho avuto. I miei figli ora sono grandi e, grazie a Dio, in grado di gestirsi da soli, ma il mio libro ha ancora bisogno di me e anche in futuro sarà così.



3 La vita è un'enorme tela . Cosa hai dipinto sulla tua , e quale colore predomina?

Nella tela dove vedo disegnata la mia vita, non c’è un solo colore, ma molti. Inizialmente ci sono il bianco e il nero, la parte riguardante la mia adolescenza, fatta di ribellione ammansita dal dovere, dalla voglia di fuggire trattenuta dal senso di colpa, dalla voglia di urlare soffocata dal pudore. Poi il giallo, i primi anni di matrimonio, dove tutto pareva superabile e raggiungibile, ma non senza compromessi o accordi. Di seguito il blu, la scoperta del mio lato materno, quel sentirsi responsabile di un altro individuo che ha bisogno di te, e che di volta in volta con la sua crescita, ti rendi conto che non è tuo, ma ha una sua identità e personalità che in parte sei riuscita a forgiare, per renderlo un uomini del domani. E eccomi ad oggi, forgiata dalle esperienze passate, grintosa nell’andare avanti, perseverante nell’intraprendere il cammino di questa nuova avventura di autrice, e qui i colori che vedo sono vari, primo tra tutti il rosso, poi il marrone  e l’arancione.

4 Ti sei mai spogliata di normalità, per vestirti di follia? 
Caratterialmente sono molto istintiva e propensa verso gli altri, questo mi ha portato non pochi problemi. Normalmente prima viene la famiglia e i doveri ad essa legati. Scrivere il libro, non senza sensi di colpa, mi ha portato ad esaminare questo mio lato del carattere e a rivederlo, anche forzando la mia volontà. La follia è stata scrivere, pubblicarmi autonomamente e auto promozionarmi, ma non me ne pento, ammetto che la mancanza di una casa editrice, mi comporterà mettere in campo la mia già testata tenacia, ma questo non mi spaventa. 

5 Ci sono due giorni in cui non si può far nulla : ieri e domani. Quindi, oggi è il giorno giusto per...?
Vivere questo momento di me. Non solo Cinzia la moglie, la madre, la sorella, la dipendente, ma Cinzia .

6 Quando è nato l'amore per la scrittura?
Dalla mia seconda volta che ho fatto la seconda elementare e quando ho conosciuto la mia nuova maestra. Lei, Silvana Bottoni, è riuscita, con molta pazienza e sensibilità, a sbloccarmi. A distanza di decenni, quando ci siamo rincontrate e le ho dato il libro, tanta è stata l’emozione che prima di riuscire a parlarle, l’ho abbracciata piangendo come la scolaretta che ero, e lei mi ha nuovamente consolato come faceva all’ora. L’amore che metteva nel raccontare la storia, e nel leggere, tant’è che le parole si trasformavano in scene reali, mi ha invogliato a scrivere, come potete vedere da questa intervista.

7 Agli occhi del cuore di che colore appaiono le pagine del  tuo libro?
Con il colore di una pergamena.

8  Cosa regali al lettore attraverso il tuo romanzo?
Spero, un momento di riflessione su come vivere la vita. Per me, la vita è stato un dono inaspettato non richiesto, come, dove e con chi viverla è stata una mia scelta.

9  Associa al tuo libro un:
Colore: azzurro
Odore: di salsedine
Sapore: dell’acqua pura
Suono: del mare

10 La frase, nata dalla tua creatività, che ti rende orgoglioso?
Di essere riuscita a scrivere la storia che avevo sognato ad occhi aperti.

11 A quale personaggio del libro sei più affezionata? 
Alla protagonista, Maria

12 Progetti futuri?
Riuscire a completare il sogno, quello di vedere il mio libro sul grande schermo.

13 domandine a raffica:
pregio: ascoltare

difetto: parlare ad alta voce

colore preferito: azzurro

genere letterario: romanzi storici d’amore con un po’ di pepe

libro ed autore preferito: l’uomo che sussurrava ai cavalli – nessuno in particolare

cibo preferito: l’insalata

passione: cavalli e libri

scaccia tristezza: leggere

oggetto indispensabile: occhiali

oggetto superfluo: la borsa

odi: le persone pronte a giudicare senza conoscere

ami: la mia famiglia

tre desideri per il genio della lampada:
Riabbracciare le persone che non ci sono più;
Assicurare ai miei figli un futuro sereno senza problemi;
Continuare fino all’ultimo il cammino insieme a mio marito senza imprevisti.

IL SUO ROMANZO



Descrizione

Già molti secoli prima che i bianchi arrivassero nel Nuovo Mondo, migliaia di etnie popolavano quegli sconfinati territori. Questi popoli, fin dalla notte dei tempi, si sono affidati ai propri sensi per interagire con gli altri esseri viventi. Ascoltavano il richiamo degli animali. Respiravano il profumo della natura. Guardavano con gli occhi della mente. Gustavano il dolce sapore della vita, che come l’acqua, crea la propria strada, trascinando via ogni impedimento, insegnando che questa e l’amore toccano le corde segrete dell’anima, facendo vibrare il mondo che li circonda.
Maria, ragazzina di sedici anni, ha in sé racchiuso un dono tramandatole da sua madre e dalla sua ava Maya del popolo Taino.
La sua storia si svolge nella Sicilia del secondo periodo borbonico (1833); Maria Castillo, questo è il suo nome completo, unica figlia di Giuseppe Castillo e Rosalia Escobedo, nasce inaspettatamente, sfidando fin da subito il destino, lottando per rimanere in vita. Accanto a sé ha il suo spirito guida Maya, che l’accompagna nei suoi primi quattro anni di vita, facendole vivere quel periodo fanciullesco come qualunque bambina della sua età. La morte della mamma, però, cambia tutto. La forte somiglianza di Maria con la madre, non solo fisica ma anche spirituale, porta il padre ad allontanarla, non essendo pronto a rivivere esperienze particolari vissute con la moglie e, per difendersi, dolorosamente la caccia, affidandola alla dama di compagnia di Rosalia e governante della piccola, Anita, alla quale ordina di portare la figlia alla sua masseria di campagna. Lì Maria cresce libera, non essendo costretta a rispettare le rigide regole dell’epoca per diventare una perfetta signorina. Anita deve contrastare il carattere deciso e intraprendente della ragazzina, che non si sottrae mai a misurarsi con i compagni di gioco del sesso opposto. Al compimento dei dodici anni però, la vita di Maria viene messa in subbuglio. Strani sogni, accompagnati da una voce che parla una lingua sconosciuta, visioni di luoghi e immagini surreali, la portano a pensare, tenendo per sé questo segreto, di diventare pazza. La notte antecedente il suo sedicesimo compleanno, in uno di questi sogni vede il pericolo incombere su suo padre: lugubri uccelli lo avvolgono minando la sua vita, ma un lupo protettore apparso improvvisamente li allontana. Tutta l’attenzione di Maria è ora inesorabilmente rivolta verso di lui. Avvolto dalla nebbia, il lupo si trasforma in uomo, che celato, si dissolve lasciandole solo il ricordo dei suoi occhi glaciali.

Un caloroso grazie a CINZIA.
Ti auguro di realizzare i tuoi sogni di donna e scrittrice.

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