Come sono arrivata a
questo punto?
E, soprattutto, come ho
fatto a non rendermene conto prima?
La vita che avevo
vissuto è svanita,
lontana per sempre,
ferita e sepolta,
ma da queste nuove
cicatrici si è
elevata una nuova me,
fatta di nuovi
episodi,
spinta da nuove
speranze.
Il dolore attraversato
mi ha reso
più forte di quel che
credevo di
essere.
Gayle Robins è una
giovane donna, che vive a Washington. Lavora come cameriera in un
caffè del centro e uno dei clienti inizia a corteggiarla.
Leon è biondo , occhi
azzurri, alto e dal fisico ben piazzato ed è facile cedere alle sue
piacevoli attenzioni. La forza fisica, e il carattere deciso ,
fanno di lui il porto sicuro dove approdare nei momenti burrascosi.
Appare dolce e premuroso ma con il passare dei mesi, si spoglia della
maschera , abilmente indossata , mostrando la sua brutale natura.
Tutto cambia,
rapidamente: il paradiso diviene inferno. Un susseguirsi di violenze,
di privazioni mettono Gayle di fronte ad una crudele verità. E'
sola: il mondo è fuori, ignaro di ciò che le sta accadendo.
Attraverso delle lettere,
rivive questo periodo drammatico della sua vita.
Le lettere sono
indirizzate a se stessa, alla sua anima marchiata da ferite
indelebili. Rappresentano uno sfogo, un interrogarsi sulla sua
incapacità di avvertire il pericolo.
Cuore e mente , offuscati
dall'amore, la rendevano cieca e vulnerabile, incapace di agire.
Serena Baldoni
tratta un argomento che arriva al cuore delle donne: la violenza.
La violenza tra le
mura della propria casa: luogo di momenti felici e tranquilli che si
trasforma in prigione.
Nonostante il tema
profondo, il libro non è stancante. L'autrice si sofferma sulle
ferite interiori che il carnefice infligge alla vittima, ferite che
probabilmente non avranno mai piena guarigione.
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