venerdì 3 agosto 2018

IL DIPINTO




Titolo : Il dipinto
Autore: Gloria PIGINO
Pagine 314
Data di pubblicazione : dicembre 2017
Genere:  romanzo rosa





Un vecchio baule, alcune lettere ingiallite e una foto in bianco e nero. Un misterioso dipinto, smarrito nell'oblìo del tempo e dei ricordi.Gli ingredienti per una storia avvolta dal mistero sono tutti racchiusi in un romanzo evocativo e sensuale, in cui presente e passato si intrecciano e si fondono.Un viaggio letterario che ci accompagna lungo le stradine del Monferrato, tra le colline del Piemonte, fino a catapultarci in Irlanda, in un antico maniero, tra suggestive atmosfere e scenari da brivido.A poche settimane dalle nozze, la futura suocera dona a Eleonora il corredo di famiglia, contenuto in un vecchio baule. Al suo interno, la ragazza trova uno scrigno in cui sono custodite alcune lettere ingiallite, risalenti al Secondo Dopoguerra, e una foto in bianco e nero di una neonata. Il destinatario della missiva è Ascanio, bisnonno di Alessandro, suo futuro marito. Ma chi è la misteriosa Bel che ha firmato quelle lettere cariche d'amore? E chi è la bimba ritratta nella foto? C'è un solo nome, "Adelle", sul retro della fotografia, e una data, 1947.Eleonora e Alessandro iniziano le loro ricerche, che li condurranno in Irlanda. Qui, in un antico maniero avvolto da un'aura suggestiva, verrà loro svelato il mistero che ruota intorno alle lettere e a un misterioso dipinto, che pare nessuno abbia mai visto. È davvero esistito o è frutto dell'immaginazione popolare? E se esiste, dove si trova?Le vicende sono narrate seguendo due stili e due registri linguistici differenti, per una precisa scelta dell'autrice.Eleonora parla in prima persona, al presente, e narra le vicende accadute ai giorni nostri.Ciò che è successo nel Secondo Dopoguerra viene, invece, raccontato in terza persona al passato, quasi come fosse una favola, da un narratore esterno.Due rigorose scelte linguistiche per dare il giusto ritmo a una narrazione in cui il lettore non è solo semplice spettatore, ma viene preso per mano e accompagnato, insieme ai personaggi, in quello che si rivelerà un viaggio emozionante, in cui la suspense la farà da padrona.






Annabelle ed Ascanio, due giovani anime, innamorate, ostacolate da un destino avverso.

"Perché il destino è sempre lì, pronto ad attendere dietro l’angolo e a gettare scompiglio nel mare calmo della quotidianità, e a produrre un maremoto che dietro di sé non può far altro che lasciare vittime. Vit-time innocenti."

Il loro amore, nato in una calda estate del dopoguerra, tra le colline del Monferrato, verrà alla luce grazie al ritrovamento di un  un prezioso  cofanetto, custode, per anni,  di lettere ingiallite  e di una foto in bianco e  nero.  Mezzo secolo fa,   Annabelle  ha donato alla carta i suoi pensieri,  i momenti più belli di tutta la sua vita, i baci dell'amato, le promesse reciproche, i sogni da coronare.

Saranno Eleonora ed Alessandro, quest'ultimo pronipote di Ascanio, a fare chiarezza su questa struggente storia d' amore, taciuta al mondo . Giungeranno nelle verdeggianti pianure irlandesi. In quest'isola magica daranno un volto ad Annabelle: un dipinto, di Ascanio, la ritrae in tutto il suo splendore. Ogni tassello avrà giusta collocazione. Ogni mistero lascerà posto alla verità.

Bellissimo romanzo, romantico e misterioso. Giorgia PIGINO ci conduce in un  viaggio a ritroso nel tempo. Con abilità descrive, minuziosamente, luoghi e personaggi.
Accresce nel lettore , pagina dopo pagina, la voglia di scoprire, di conoscere il destino di Annabelle ed Ascanio.
Consigliatissimo☆☆☆☆☆



Estratto

Erano vicini. Troppo. E quegli sguardi tra di loro… Ascanio capì che avevano oltrepassato il confine e non sarebbe stato possibile tornare indietro. Allungò la mano verso di lei, sfiorandole delicatamente il lobo dell’orecchio. Esitante. Per un istante, si soffermò sulle guance e sul collo. Un brivido. Non riusciva a staccarsi da lei. Tracciò il contorno del volto con le dita. Lo percorse, fino a soffermarsi sulle labbra. Carnose. Invitanti.  Quando Annabelle riaprì gli occhi, lo vide davanti al cavalletto, con la tavolozza e i pennelli in mano. Aveva forse sognato? No, affatto. Lo ricordava bene. Ogni tocco. Ogni sensazione. Le dita sull’orecchio, sul collo. E il pollice… sulle labbra. Ascanio la guardava, ma non dipingeva. Sentì che quello sguardo la stava divorando. Nel giro di pochi istanti, posò la tavolozza. Si avvicinò. Di nuovo. Le asciugò col pollice una lacrima. Una soltanto. Argentea. Prima di posare le labbra su quelle di lei… 


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